CARLO ZUMSTEIN

Dott. fil. Psicoterapeuta (1948 – 2023) 
Fondatore e direttore della TAOB Foundation.

Padre di cinque figli (nati 1987 e 1988; 2014, 2016, 2019) e nonno di quattro nipoti. Psicoterapeuta con un dottorato nel proprio studio dal 1984. Dal 1979 al 1984 ha lavorato in una clinica come responsabile di un reparto di tossicodipendenze e terapia delle tossicodipendenze.

Formazione iniziale come disegnatore di macchine, maturata nel secondo percorso formativo. Dopo vari tentativi di studio, finalmente osò studiare psicologia.

Dal 1992 intensa ricerca sciamanico-spirituale di esperienza-conoscenza (formazione continua), allo stesso tempo seminari, conferenze e viaggi, nonché lavori di guarigione all’interno e all’esterno fino a ottobre 2017. Da allora ridotta attività pubblica, ma tanto più intensa vita familiare e la ricerca personale su una trasformazione della nostra esistenza biologica di soddisfazione dei bisogni in un’esistenza basata sull’energia.

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Carlo Zumstein

Ricerca e azione 
Carlo Zumstein si considera un ricercatore e un progettista di energia universale e delle sue tre forme elementari di trasformazione: terra, anima e coscienza e le loro forme di trasformazione per le nostre molteplici sfide e potenzialità quotidiane per affrontare con successo.

Biografia sciamanica

Le prime esperienze di iniziazione, vissute durante la mia infanzia, e la guarigione dalla depressione con metodi di guarigione sciamanici nei primi anni ’70, segnano l’inizio del mio percorso sciamanico-spirituale. A quel tempo, tra le altre cose, praticavo gli insegnamenti di Carlos Castaneda.
Dal 1992 ho seguito seminari presso la Foundation for Shamanic Studies, FSS, con Paul Uccusic e con Michael Harner e Sandra Ingerman negli Stati Uniti. Dal 1995 al 2002, membro della facoltà di FSS, inizio dell’insegnamento dello sciamanesimo di base. Applicazione di rituali di guarigione sciamanica nella propria pratica oltre alla psicoterapia. Stretta collaborazione con Sandra Ingerman, USA. Costruzione della FSS Italia. – Dice di se stesso: “Non sono uno sciamano di colore da una terra dei nostri desideri, non sono stato iniziato né adottato da alcuno sciamano indigeno, non ho sciamani come antenati, vengo dalla Svizzera centrale e vengo in città come un ragazzo sradicato Perché i miei genitori credevano che fossero la porta del mondo e del successo, la mia depressione, un profondo desiderio per le montagne, i torrenti e le foreste della mia casa perduta e un profondo amore per le persone sono il potere dietro la mia voglia di svelare i segreti dell’anima Il potere del bisogno mi ha guidato e insegnato, e non posso lavorare attraverso la mia estraneità, solo attraverso ciò che vivo e lavoro nella pratica della vita nella nostra civiltà tecnica “. In questo modo, ha trasformato lo sciamanismo di base in meta-sciamanesimo e sotto il nome TAOB – The Art of Bridging in uno sciamanesimo vivente per il presente. I semplici rituali consentono alle persone di usare i poteri spirituali per modellare in modo creativo la vita di tutti i giorni, specialmente nelle situazioni di cambiamento e nei processi di cambiamento.

Il pensiero di Carlo Zumstein

Carlo Zumstein foto in montagna

Molte introduzioni allo sciamanismo affermano che il metodo fondamentale dello sciamanismo è il viaggio sciamanico: cioè, il viaggio sciamanico nell’Aldilà accompagnato dal monotono suono ritmico del tambureggiamento. È questo ancor vero oggi come poteva esserlo cinquant’anni fa? (…)
Oggi molte persone praticano una forma di viaggio cosciente nelle profondità del loro essere e in altri mondi. Noi sogniamo, meditiamo e andiamo in stati di trance. Ma questo ci rende automaticamente sciamani?
È ora tempo di un cambiamento del punto di vista della visione del mondo sciamanico. Ovunque gli sciamani sono attivi, essi uniscono il nostro asse spazio-tempo orizzontale (che si proietta dal passato verso il futuro) e l’asse verticale degli eterni poteri creatori istantaneamente efficaci. Questa è l’ unio mystica sciamanica.
Non è la capacità di viaggiare in mondi lontani e nascosti che distingue uno sciamano. L’essenza di fondo dello sciamanismo e l’arte essenziale dello sciamano è quella di dissolvere la distinzione tra i mondi che le persone comuni mantengono separati e di riunire in modo rituale le realtà nell’azione immediata dei poteri creatori. Quest’arte merita un nome. Io l’ho chiamata l’Arte del Bridging o TAOB. (…)
L’Arte del Bridging non è costruire un ponte tra due mondi separati. Piuttosto, TAOB significa vivere la loro unità originaria e rendere questo senso di unità accessibile agli altri in modo esperienziale. È l’arte del creare a volontà uno spazio sacro nel quale i poteri e i mondi divisi e in concorrenza del nostro convenzionale modo di essere – nel – mondo possano fondersi e ritornare al loro potere creativo originario.
Come sciamano, io non sono né un costruttore di ponti né un ambasciatore tra i mondi, e neppure sono un “osso cavo”, anche se gli sciamani vengono descritti in tal modo. L’espressione “osso cavo” proviene dall’idea che lo sciamano sia uno strumento, un canale o un medium per gli spiriti che portano il loro potere e saggezza nel nostro mondo tramite lo sciamano. Questi concetti sono simili all’archetipo del sacerdote della nostra cultura. 

Lo sciamano è, di fatto, il primo mistico, colui che precede ogni religione. Il compito dello sciamano è l’arcaica unio mystica: l’unità con i poteri creatori originari come quelli che agiscono negli elementi di fuoco, terra, acqua e aria, nei minerali, nelle piante e negli esseri animali e nelle eterne forze dell’anima.
Queste sono le vere forze di guarigione. Lo sciamano è una persona che dà loro forma.
Uno sciamano agisce nel punto dove la realtà orizzontale dell’asse temporale interseca la realtà verticale delle forze creative atemporali e immediate. Gli sciamani agiscono dall’a-temporalità nel tempo, dall’infinto nello spazio, e dal Tutto – Uno nell’anima individuale, dove la forza creatrice si trasforma nel potere dell’amore e della capacità di percepire.
La mano e la voce dello sciamano sono gli organi usati per dare forma alla forza creatrice. Gli spiriti sono gli alleati dello sciamano, la natura è la famiglia dello sciamano e il luogo di guarigione è la casa dello sciamano. Coloro che cercano sono i compagni dello sciamano e quelli che soffrono sono i maestri dello sciamano. Tutto questo sta dentro e dietro l’idea dell’Arte del Bridging. L’Arte del Bridging ci permette di vedere la realtà ordinaria dal punto di vista della realtà non-ordinaria. In un oceano di forze in costante cambiamento, come manteniamo stabile il mondo?
Facendolo, noi operiamo uno dei più grandi miracoli.

© Carlo Zumstein

TIPI DI SCIAMANISMO

Tratto da uno scritto molto interessante di Carlo Zumstein.
Traduzione a cura di Lorenza Menegoni

Etno-sciamanismo

Molti sentieri conducono allo sciamanismo. Alcune persone vanno a cercare uno sciamano tra i Nativi Americani, in Africa o in Siberia. Altri partecipano a un seminario condotto da una persona di cultura indigena, venuta a insegnare nel loro paese. Vari insegnanti occidentali offrono seminari e programmi più lunghi di addestramento nello sciamanismo tradizionale, spesso integrando altre dottrine spirituali e psicologiche. Esistono molti libri che possono introdurre gli studenti autodidatti ai segreti degli antichi sciamani.
Ciascuno di questi sentieri, volti ad acquisire la saggezza sciamanica, è strettamente legato alla tradizione e alla cultura del gruppo etnico da cui proviene.
Per questo motivo, propongo di utilizzare il termine “etno-sciamanismo” per descrivere questo tipo di sciamanismo.
All’inizio degli anni Ottanta del secolo scorso, un antropologo americano di nome Michael Harner sviluppò un sistema pratico per acquisire la saggezza sciamanica, indipendente dalle varie culture e focalizzato sull’esperienza personale. Nel suo libro, La via dello sciamano, Harner descrive come sia giunto a scoprire il “core sciamanismo”, vivendo con gli Jìvaro e i Conibo dell’Amazzonia, come pure studiando e confrontando le varie culture sciamaniche. Da un punto di vista antropologico, egli identificò e isolò il nucleo (core, in inglese) universale ed essenziale delle pratiche sciamaniche.

Tamburi di Luce Marco Caliari con tamburo

Core Sciamanismo

L’elemento centrale dello sciamanismo è il viaggio nella “realtà non ordinaria”. Le due pre- condizioni per questo viaggio sono l’immagine di un itinerario e lo stato di trance sciamanico, che può essere indotto dal battito regolare del tamburo o da altro suono monotono. Il passaggio dalla realtà ordinaria a quella non ordinaria conduce attraverso una zona di transizione, per esempio un tunnel per il viaggio nel “Mondo di Sotto” o la sfera luminosa tra la terra e il cielo per il viaggio nel “Mondo di Sopra”.

Come gli sciamani del passato che fungono da loro modello, i moderni praticanti intraprendono dei viaggi nei Mondi di Sotto e di Sopra per contattare i propri “animali di potere” e maestri spirituali. Come hanno fatto per migliaia di anni, queste entità immateriali condividono la loro saggezza e il loro potere di guarigione con i praticanti sciamanici, i quali possono così avvalersi del loro aiuto per guarire se stessi, gli altri e il mondo.

La tecnica del viaggio sciamanico, affinata da Harner, ci aiuta a riscoprire e utilizzare le nostre innate capacità e poteri spirituali. Per risvegliare lo sciamano che è in noi, non abbiamo bisogno di imitare i rituali praticati dalle persone che appartengono a specifiche tradizioni indigene. Nella nostra anima c’è già uno sciamano assopito. I poteri e le capacità spirituali sono parte integrante dell’essere umano.

Carlo Zumstein durante un seminario

A mio giudizio, il viaggio sciamanico è basato sugli stessi fenomeni della coscienza quali i viaggi spontanei in cui ci immergiamo, per esempio, durante i sogni ad occhi aperti o le esperienze estreme e marginali:

  • la modificazione dello stato di coscienza;
  • il passaggio per una zona di transizione;
  • il sentirsi circondati e abbracciati dalla totalità dell’universo.

I tre fenomeni della Coscienza

Carlo Zumstein che saluta l'alba

La differenza è comunque che gli sciamani non si immergono in modo involontario e non sprofondano semplicemente nella totalità per non emergerne mai più. Essi intraprendono i loro viaggi della coscienza con l’intenzione precisa di cercare la saggezza spirituale e il potere di guarigione.
Per questo motivo, l’universo si presenta agli sciamani nel fenomeno sfaccettato e composito della realtà non ordinaria, animata da entità e forze che possono apparire nella forma di animali o di spiriti ancestrali. È tra questi spiriti che gli sciamani trovano il potere e la saggezza per guarire.
Il viaggio sciamanico è basato sui tre fenomeni della coscienza, menzionati sopra, e sull’intenzione che guida il viaggio. Il ritorno successivo alla realtà ordinaria è pure parte di questa intenzione.

L’intenzione

Meta-sciamanismo

Il modo più efficace per avvicinarsi allo sciamanismo è imparare a utilizzare e sviluppare i diversi fenomeni della coscienza e l’intenzione. Definisco tale sentiero come “meta-sciamanismo”. L’intenzione ha un ruolo particolarmente importante in questo processo. È la motivazione incrollabile che ci spinge a lottare con ogni fibra del nostro essere per realizzare i nostri obiettivi.
I tre fenomeni della coscienza sono innati in tutti gli esseri umani ed esercitano una forte influenza su molte esperienze della vita quotidiana. Gli atti del danzare, muoversi, cantare, ridere, piangere, creare e dar forma al nostro mondo possono assorbirci totalmente: essi ci conducono oltre noi stessi, nell’unità del momento presente e della totalità dell’universo. Possono essere i punti di partenza per delle esperienze sciamaniche. 

Carlo Zumstein Sciamano: composizione con pietre

A illustrazione di ciò, posso raccontare le esperienze avute dai partecipanti a un seminario sugli armonici, che ho tenuto nel 1998. In quel seminario, cantammo a lungo per entrare nello “stato sciamanico di coscienza”. Il canto armonico ci portò dai nostri alleati e, con la voce, trasmettemmo il loro potere di guarigione ai nostri compagni. Proseguiamo tuttora questo cammino nel seminario intitolato “Guarire con il suono”.
I fenomeni della coscienza, qui discussi, si manifestano con particolare chiarezza nelle esperienze estatiche. Per avere queste esperienze, tuttavia, dobbiamo prima imparare ad “uscire fuori di noi” con entusiasmo e gioia. Dobbiamo imparare nuovamente a “padroneggiare” l’estasi (Mircea Eliade definisce lo sciamano come il “maestro” dell’estasi). Uno scopo del meta-sciamanismo è ricreare i nostri rituali dell’estasi.

Il sognare

Il sognare è un’altra manifestazione straordinaria dei fenomeni della coscienza. Quando ci addormentiamo, entriamo in uno stato alterato di coscienza. La consapevolezza legata all’ego e la realtà quotidiana si dissolvono. Superando la soglia del sonno senza sogni, raggiungiamo la “Realtà del Sogno”. Generalmente, tuttavia, non riusciamo a riconoscere il sogno come un autentico viaggio della coscienza perché la psicologia ci ha convinti che le immagini oniriche provengono dall’inconscio. Quando ci svegliamo, cerchiamo di ricordarle e analizzarle per scoprire il loro significato per la nostra vita cosciente.
Il sogno può diventare un viaggio sciamanico quando impariamo a mantener salda la nostra intenzione di trovare una solida Realtà del Sogno e là incontrare i nostri alleati. Questa è la tematica di una serie di seminari intitolati “I Sentieri del Sogno”.

Esperienze estreme e marginali. Iniziazione

Anche le esperienze estreme e marginali possono dissolvere o far esplodere i limiti consueti della nostra vita. La morte di una persona cara, un incidente o una malattia sono esperienze estreme e marginali che possono portare all’espansione dell’ego e alla percezione di altri spazi e possibilità dell’esperienza. In questo senso, le esperienze sciamaniche sono delle iniziazioni che portano a una visione più ampia del mondo e a una comprensione più profonda della vita, e sono spesso associate con il dono della capacità di guarire.

Il meta-sciamanismo ci aiuta a comprendere in modo nuovo certe esperienze estreme e marginali che, in precedenza, erano state classificate unicamente come “malattie mentali”. Le depressioni, per esempio, sono caratterizzate dall’estraniazione e fuga da una realtà quotidiana troppo pressante o gravosa. Ma in che tipo di spazio esperienziale tale fuga conduce la persona depressa? Nella loro ricerca della forza di vivere, le persone depresse rimangono bloccate in una zona di transizione tra realtà diverse. Rimangono intrappolate,
per così dire, nell’oscurità del tunnel tra i mondi. Hanno un bisogno urgente di scoprire un passaggio sicuro verso la realtà non ordinaria, dove i loro alleati possono dare loro la forza di affrontare la realtà quotidiana.

Il meta-sciamanismo ci aiuta anche a riconciliarci con la paura. La paura è l’alleato della zona di transizione. Solamente sperimentiamo il potere della paura come una minaccia quando chiudiamo i nostri orecchi e ignoriamo le preoccupazioni della paura circa la nostra sicurezza. Ugualmente, la fame e la sete possono diventare dei mostri ripugnanti quando ignoriamo il loro richiamo, che vuole semplicemente ricordarci di trovare cibo e acqua.

Verso una comprensione contemporanea dello sciamanismo

Carlo Zumstein altare al centro durante un seminario

Lo sciamanismo non può rimanere statico e non può accontentarsi semplicemente di far rivivere delle tradizioni arcaiche di guarigione. Non possiamo ignorare l’evoluzione della coscienza, né possiamo ignorare lo sviluppo della civiltà. Troviamo delle radici nuove non mediante la regressione a un livello arcaico, ma nell’immediatezza della nostra esistenza. Il meta-sciamanismo ci aiuta ad approfondire la comprensione etnologica e antropologica dello sciamanismo.
Nei termini di una prospettiva attuale, la parola “sciamanismo” indica dei metodi per alterare lo stato di coscienza in modo temporaneo e intenzionale, e penetrare in una dimensione dell’esperienza caratterizzata dall’unità con il mondo e con il potere spirituale. Tale potere non è solo legato inestricabilmente alla materia: esso permea e unisce l’intero universo, ed è un potere di guarigione. Il core sciamanismo crea un collegamento tra le pratiche arcaiche di guarigione dello sciamanismo tradizionale e l’applicazione contemporanea dei metodi sciamanici. Tale applicazione ha una finalità duplice: insegnarci a sperimentare le nostre dimensioni spirituali e aiutarci a guarire noi stessi, gli altri e il mondo.

Il meta-sciamanismo condivide le finalità del core sciamanismo, ma si propone anche di penetrare e sviluppare le potenzialità sciamaniche dell’esperienza umana quotidiana. Il meta-sciamanismo, inoltre, considera i fenomeni della coscienza in maniera indipendente dalla psicologia. La psicologia interpreta la condizione umana nei termini dei suoi aspetti intra-psichici, sociali, etici e morali. Essa si sforza di integrare tutte le esperienze, incluse quelle inconsce, nell’unità di un sé individuale (realizzazione del sé). Per gli esseri umani che percepiscono la propria condizione come caratterizzata da sentimenti di solitudine e sradicamento, lo sciamanismo può indicare dei sentieri che conducono alla riscoperta e all’accettazione dell’abbraccio originario della totalità dell’universo. Entrambi i punti di vista, quello psicologico e quello sciamanico, sono necessari e, se perseguiti con rigore e compassione, possono essere entrambi utili.

Il mio incontro con

Carlo Zumstein

Carlo Zumstein con Marco Caliari

Quale è stata la mia esperienza
di apprendimento con Carlo Zumstein

Ho iniziato a leggere un libro di Carlos Castaneda nel 2000, mese più o mese meno, poi ho conosciuto il maestro Howard Y. Lee che lo aveva conosciuto ed era diventato suo amico, infine nel 2007 ho incontrato Carlo Zumstein, psichiatra svizzero e studioso delle tecniche descritte nei libri di Castaneda e che le inseriva nei suoi insegnamenti e nei suoi seminari…
È stata una strada che è durata diversi anni e che si è conclusa, apparentemente, nel luglio del 2023, pochi giorni prima che passasse la Soglia il giorno 18 luglio
Riporto alcune significative note del mio diario personale, dove si sono sommate particolari sincronicità di cui serve consapevolezza per collegare tra di loro.
 
2007 – Vedo in programmazione un seminario “La Guarigione dell’Anima con i Genitori, gli Antenati e le Relazioni” e lo trovo molto interessante, lo collego a quanto già fatto con Cristobal Jodorowsky relativamente alla psico-genealogia. Quindi partecipo al seminario nel mese di febbraio!
Carlo Zumstein è un personaggio interessante, con la traduttrice Maria, molto brava, colpisce e affascina con le sue storie e il suo modo di raccontarle… è quello che lui definisce lo Sciamanesimo Energetico, ti insegna come entrare in contatto con la Grande Anima e come guarire le tue parti che ne hanno necessità. Ma quello che mi colpisce di più, una volta tornato nella realtà ordinaria della quotidianità di tutti i giorni è il risultato di queste pratiche: arriva il cambiamento!
A giugno 2007 Carlo propone la Via del Sogno, un percorso di 4 seminari nell’arco di 2 anni per sviluppare la coscienza del sogno e il superamento cosciente dallo stato di veglia allo stato di sogno e vengono applicate anche tecniche del Sogno di Castaneda, quindi ci devo andare, come faccio a non partecipare?
E poi mi chiedo, che differenza c’è tra il sogno e la realtà?
Da qui parte la mia esperienza nello sciamanesimo Energetico, molto, molto interessante, ma soprattutto molto efficace. Ci sono percorsi che sono belli, che attirano, ma se poi non sono efficaci? a me interessano solamente i sistemi che funzionano, piuttosto che qualcosa di divertente, ma che poi non mi da alcun risultato!
 
Sciamanesimo delle Energie
Scopriremo come applicare i principi dell’attività sciamanica nella realtà di questo ambiente naturale, in particolare il viaggio nel Mondo di Mezzo: pratica della Seconda Attenzione, sviluppo della Volontà, sensibilità verso l’intuizione e il presagio, individuazione dei Luoghi di Potere ed Energetici, collegamento con le varie forze naturali a diversi livelli evolutivi.

Ogni giorno mi collego con il Potere delle Montagne e lo Spirito del Ghiacciaio! 

3. con Carlo Zumstein in Val Martello – Martelltal

2010 – Dopo il primo seminario, decido di seguire anche tutti gli altri suoi seminari, finché nel giugno del 2010  ricevo la telefonata di un amico. Carlo organizza un seminario in  montagna, nella Val Martello in provincia di Bolzano, Parco Nazionale  dello Stelvio, per entrare in contatto con lo Spirito e il Potere delle  Montagne. Subito mi viene in mente il film “Into the wild”, bellissima e  commovente storia del ragazzo che parte alla ricerca di qualcosa che  neanche lui sa cosa sia, per vivere esperienze uniche, ma anche per  finire tragicamente vittima della sua inesperienza. Il contatto con la  Natura, il contatto con l’Infinito è attraente. Si è liberato un posto e  mi chiedono di partecipare. Aderisco senza dubbi, la considero una  chiamata. Mi organizzo e mi preparo al meglio e vado.
Definire e cercare di raccontare l’esperienza della Ricerca della Visione in Val Martello è difficile e sicuramente riduttivo, come dare l’idea dei grandi spazi e delle Energie che si trovano nella Valle, la potenza delle cascate e la grandezza delle cime innevate, il Potere che emana dalle foreste e dalle rocce? il tempo che cambia dal sole cocente alla nebbie e alla pioggia? impossibile, sono esperienze che è necessario vivere, esserci dentro, immergersi…
… e poi il contatto si realizza, incredibile, affascinante, e rimane nel tempo, anche quando non sarai più li!
E’ un’esperienza unica e indimenticabile che cambia il modo di vedere le cose e di intendere la vita e se stessi. Se qualcuno cerca il cambiamento qui si può trovare. Il cambiamento non è una cosa immediata, ma è qualcosa che si realizza progressivamente, un po alla volta, porta la consapevolezza che serve per poter capire e poi scegliere, è qualcosa di interiore. Tra le molte cose che ho realizzato, una sera, suonando i tamburi e cantando intorno al fuoco ho ricevuto il mio nome sciamanico che è Wanna Hagow!

in Val Martello – Martelltal con il 2° livello
come avrei fatto l’anno dopo, il 2011, a non partecipare al secondo livello del seminario settimanale “Lo Spirito delle Montagne” da lui organizzato ?
 Impossibile mancare!
E così mi sono ritrovato in compagnia di un avvocato di Zurigo e 6 donne che parlavano tedesco e senza interprete di nuovo in Val Martello alla ricerca della Visione.
inoltre ho incontrato gli Spiriti del Luogo della Val Martello, ho suonato il tamburo in riva al Lago di Gioveretto – Zufrittsee, ho avuto la possibilità di fare esperienze fuori del comune, fantastiche in un’atmosfera di sogno… ho camminato in silenzio con la Terra sotto i miei piedi e il Cielo sopra la testa , assaporato l’acqua del ghiacciaio, ho imparato a conoscere meglio me stesso e a capire che i limiti, o meglio quelli che crediamo tali, possono essere superati… ma soprattutto ho visto le possibilità, il Potere che tutti noi abbiamo, la nostra Grandezza, le occasioni che possiamo cogliere, altrimenti passano… di tutto questo posso solo ringraziare Carlo Zumstein che in questo ambito considero senza alcun dubbio il mio maestro, che con amore mi ha indicato e accompagnato in questo splendido cammino.

Quando sono tornato nella realtà ordinaria ho continuato da solo la via del Cuore, quella che ho conosciuto con questa mia seconda esperienza, 
Infine, nel 2023, ho saputo, tramite un comune conoscente che Carlo Zumstein sarebbe stato in Val Martello per rivedere il suo “Luogo del Cuore” in luglio. Sono partito senza prenotare e l’ho incontrato nuovamente, e purtroppo per l’ultima volta, pochi giorni prima del suo ultimo viaggio. E’ stato un incontro molto commovente, dopo 10 anni che non lo vedevo, ma c’era sempre la stessa intesa e la medesima apertura di cuore. Gli ho mostrato il tamburo che avevo costruito e glielo ho suonato e lui è stato molto contento e mi ha fatto i suoi complimenti. E’ partito ili sabato, per non tornare più. 
 
Grazie Carlo, sarai sempre con me nel mio Cuore!

Esprimo gratitudine per la mia ricapitolazione personale, grazie.

Batte il cuore,
batte il tamburo,
inizia l’avventura.

Esprimo gratitudine per la
mia ricapitolazione personale,
grazie.

Batte il cuore,
batte il tamburo,
inizia l’avventura.